Italiani e sicurezza: cresce la fiducia nel proprio quartiere
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Direttore: Alessandro Plateroti

Italiani e sicurezza: cresce la fiducia nel proprio quartiere secondo la ricerca di Changes Unipol, elaborata da Ipsos

uomo passeggiata notturna in città

L’indagine fotografa un Paese che si sente sicuro di giorno e più consapevole dei rischi notturni, mentre resta alta l’attenzione su microcriminalità e informazione. 

La sicurezza resta uno dei temi centrali nel dibattito pubblico e nella vita quotidiana degli italiani. La nuova ricerca Changes Unipol, elaborata da Ipsos, delinea un quadro complesso ma non privo di elementi rassicuranti: gli italiani si sentono in gran parte sicuri nei luoghi in cui vivono, anche se cresce l’attenzione verso microcriminalità e baby gang. 

Sicurezza nel proprio quartiere: fiducia di giorno, cautela di notte 

Durante il giorno, l’84% degli italiani afferma di sentirsi sicuro nel quartiere in cui vive, a conferma di una diffusa fiducia nel proprio contesto di prossimità. Nelle ore notturne, invece, 4 italiani su 10 ammettono di percepire un certo rischio, e il 15% dichiara di non sentirsi per niente sicuro. 

Le differenze generazionali sono contenute, ma si notano alcune sfumature: la Gen Z è quella che si sente più protetta di giorno (87%), ma è anche la più preoccupata al calare della notte (45%). Seguono i Millennials (35%), i Boomers (38%) e la Gen X (41%), con livelli di preoccupazione più contenuti. 

Luoghi pubblici: mezzi e periferie considerati i più rischiosi 

Dalla ricerca emerge che alcuni spazi urbani vengono percepiti come meno sicuri anche durante il giorno. In particolare, i trasporti pubblici locali destano preoccupazione per il 37% di chi li utilizza, mentre le fermate dei mezzi risultano critiche per il 36%

Nelle ore notturne le paure si concentrano su parcheggi (55%)zone periferiche (56%)parchi e giardini (74%) e fermate di attesa dei mezzi pubblici (71%). Più rassicurante, invece, la percezione del centro città, dove circa 2 italiani su 3 dichiarano di sentirsi comunque a proprio agio. 

Microcriminalità: un fenomeno percepito in crescita, ma con più consapevolezza sulle cause 

Secondo la ricerca, 1 italiano su 2 (49%) ritiene che la microcriminalità nel proprio quartiere sia in aumento, mentre per il 41% la situazione è invariata e solo per il 10% si registra un calo. 

Sulle cause, gli italiani indicano innanzitutto l’immigrazione incontrollata (32%) e la perdita del ruolo educativo della famiglia (27%). Seguono lo scarso controllo del territorio (25%), l’uso di droghe (25%) e la mancanza di misure preventive (23%)

Lo spaccato generazionale mostra un quadro articolato: 

  • per la Gen Z, le cause principali sono la mancanza di prevenzione (27%), le disuguaglianze sociali (20%) e la carenza dei servizi sociali (18%)
  • Millennials sottolineano il tema della disoccupazione (19%); 
  • Boomers puntano su immigrazione (37%)uso di droghe (34%) e basso presidio delle autorità (29%).

Nel complesso, la fiducia nelle istituzioni resta significativa: il 49% degli italiani riconosce l’efficacia delle forze dell’ordine nel prevenire i crimini, una percentuale che scende leggermente nelle aree metropolitane (46%). 

criminale prepara aggressione
Un criminale prepara aggressione – newsmondo.it

Baby gang e ruolo dei media: preoccupazione diffusa, ma non allarmismo 

Il fenomeno delle baby gang è ritenuto preoccupante dal 87% degli italiani, ma oltre la metà (54%) si sente comunque al sicuro nel proprio quartiere. La Gen Z mostra una sensibilità specifica: pur avendo un livello di allarme generale inferiore alla media (82%), teme di più la possibilità che amici o familiari possano entrare in contatto con la criminalità minorile (50% contro il 34% dei Boomers). 

Anche il ruolo dei media divide gli italiani: il 45% ritiene che i programmi dedicati al crime enfatizzino troppo i casi di cronaca, contribuendo ad alimentare la sensazione di insicurezza. In particolare, tra chi guarda regolarmente queste trasmissioni, il 43% afferma di sentirsi meno sicuro nel proprio quartiere, contro il 35% di chi non le segue. 

A livello generazionale, sono soprattutto Gen Z e Millennials a esprimere maggiore criticità verso l’informazione, con il 50% e il 49% convinti che l’eccessiva esposizione ai contenuti sul crime possa amplificare le paure. 

Una fotografia tra realtà e percezione 

Dalla ricerca Changes Unipol, elaborata da Ipsos, emerge un’Italia attenta ai temi della sicurezza ma nel complesso fiduciosa nella propria quotidianità. L’84% degli italiani dichiara di sentirsi sicuro di giorno nel quartiere in cui vive, mentre quasi la metà (49%) riconosce l’efficacia delle forze dell’ordine nel garantire la sicurezza del territorio. 

Pur restando alta la percezione di crescita della microcriminalità (49%) e la preoccupazione per fenomeni come le baby gang (87%), si registra una crescente consapevolezza sulle cause sociali e culturali del problema, dal ruolo educativo della famiglia alla mancanza di prevenzione. Un segnale di maturità collettiva che suggerisce come la percezione della sicurezza, più che un sentimento di paura, stia diventando per molti italiani una questione di attenzione e partecipazione civica. 

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ultimo aggiornamento: 6 Novembre 2025 18:22

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